In un Futuro Aprile è un blog di libri, cinema, musica, politica


Essere per l’amore. Èric Rohmer, “Il raggio verde” (1986)

Sospetto che il carattere enigmatico de Il raggio verde (1986) di Èric Rohmer non dipenda dalle piccole bizzarrie che la sceneggiatura dissemina, piuttosto dalla tensione tra un cinema costruito, un cinema-cinema, e un cinema improvvisato, di taglio quasi documentaristico, che percorre tutto il film. L’incastro è piuttosto evidente, una saldatura non perfetta che apre squarci impensati nell’andamento […]

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Rudolf Borchardt, “L’amante indegno”. Storia di un contagio

Aveva ragione Citati: L’amante indegno di Rudolf Borchardt è la storia di un contagio. Occorre però precisare la dinamica: l’inoculazione di un agente moralmente patogeno in un corpo già fatalmente indebolito. Prologo: il capitano Konstantin von Schenius ha sedotto Steffi, rampolla del casato germanico dei Luttring-Altmannstetten, causandone il divorzio dall’incapace sprecone barone von Klingen. Il […]

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Faccetta nera

Ci liberiamo di Giorgia Meloni? Ma va! La notte in cui tutte le vacche sono nere è ancora lunga. E però in Sardegna ha vinto Todde. Truzzo ha perso, Meloni ha perso,  Fratelli d’Italia ha perso, paraponziponzipò. La destra ha dilapidato un patrimonio di voti. (Salvini manco lo conto, lui è come la macchina di […]

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Giulia

L’omicidio di Giulia Cecchettin, ancorché terribile, si inscrive in uno schema prevedibile e ampiamente previsto. L’ultimo incontro, l’accoltellamento, la fuga dell’assassino, i tentativi di far perdere le tracce, l’arresto. Intorno, il vociare sconnesso dei social, i telegiornali, la stampa, le foto della vittima, le indiscrezioni, i commenti, le interviste ai genitori, agli avvocati del killer, […]

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Il mito della sincerità

Non sappiamo più vivere insieme. Il mito della sincerità straborda sui social, è tutto un coro di “io ci metto la faccia” o “questo politically correct ha scocciato”, ma la verità è che non sappiamo più tenerci gli istinti dentro i pantaloni. Soprattutto noi uomini. Siamo invadenti, capziosi, ipocriti, ideologici in modo così infantile. Parliamo […]

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My name is

Pedagogia è una brutta parola. La pronunci, e ti danno del vecchio bacucco. La funzione pedagogica della RAI è acqua passata, la funzione pedagogica degli intellettuali – chiiiiiiii? – non ne parliamo. Lo sport, la scuola – ma per favore! Il mito dell’autosufficienza rimpolpato dai social, il comodo stravolgimento della massima protagoriana per cui ciascuno […]

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Anna Kavan, Ghiaccio

Dio benedica Charlie Kaufman e i film palinsesto come Sto pensando di finirla qui. Non fosse stato per l’ultima pellicola del genialoide Charlie non avrei mai scoperto Ghiaccio di Anna Kavan. Kavan è la più grande scrittrice di cui non avete mai sentito parlare, nipotina di Kafka, cuginetta di Ballard, sorella di Robbe-Grillet, emula fuori […]

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La pesca

È meglio un uovo oggi o una gallina domani? Meglio una pesca oggi o il governo del paese domani? Si procede per luoghi comuni in questo nostro piccolo dibattito provinciale sulle sorti della cultura occidentale – per strampalate associazioni, sillogismi inesistenti. C’è chi legge, nello spot di Esselunga, la resa di un paese intero all’invadenza […]

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Sto pensando di finirla qui

Come tutti gli oggetti kaufmaniani, Sto pensando di finirla qui si imprime dolcemente nelle sinapsi, lascia un retrogusto, aleggia nel territorio irreale della nostalgia di vite non vissute. Il lavorio della coscienza filtra come un colabrodo, ma nell’arte contano i sedimenti, ciò che rimane dopo che si è compreso (o non compreso). Difficile definire Sto […]

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