In un Futuro Aprile è un blog di libri, cinema, musica, politica


Recensione: “Confessione di mezzanotte” di Georges Duhamel

Ai poli opposti dello spettro esistenziale si collocano due romanzi che più novecenteschi non si può: “Le braci” di Sandor Marai e questo “Confessione di mezzanotte” di Georges Duhamel. La tesi del primo è che nella vita non contino le parole ma le azioni, per cui ogni spiegazione, pure quella di un tradimento gravissimo, è […]

Continua a leggere

Recensione: “Cerrar los ojos”, Victor Erice (2023)

La permanenza del cinema contro l’impermanenza della vita. Prima opera in trentuno anni dello sfuggente spagnolo Victor Erice, Cerrar los ojos mette in scena il più classico dei contrasti mescolando rigore e meraviglia in un film palinsesto di malinconica intensità. Il grande attore Julio Arenas scompare mentre sta girando il film del suo amico Miguel […]

Continua a leggere

Recensione: “The substance”, Coralie Fargeat (2024)

Il regalo dei cinquant’anni di Elisabeth Sparkle (Demi Moore) è il licenziamento. Ex stella di Hollywood, premio Oscar con tanto di nome sulla Walk of Fame, viene brutalmente accantonata dal produttore del suo show televisivo sul fitness perché si sa, a Hollywood se hai cinquant’anni e sei una donna, automaticamente sei pure finita. Per colmo […]

Continua a leggere

“Persona” di Ingmar Bergman (1966)

Rompicapo per generazioni di critici e teorici, Persona di Ingmar Bergman (1966) è un melodramma raggelato che si presta a molteplici letture, nessuna delle quali esauriente. La grande attrice di teatro Elisabeth Vogler (Liv Ullman) sprofonda in uno stato di prostrazione e mutismo dopo aver portato in scena una pièce sull’Elettra di Sofocle. La psichiatra […]

Continua a leggere

Un romanzetto estivo. Èric Rohmer, “Il ginocchio di Claire” (1970)

Quinto capitolo dei Racconti morali, Le genou de Claire, Il ginocchio di Claire (1970), è un piccolo, delizioso saggio sulla seduzione e la manipolazione. Un grande classico dei film di Éric Rohmer è il personaggio intrigante. Solitamente una donna, in omaggio alla Emma di Jane Austen, l’intrigante scatena il gioco delle coppie. Nel Ginocchio di […]

Continua a leggere

Agnès Varda, “Cléo dalle 5 alle 7” (1962)

Gli eroi son tutti giovani e belli. Cléo non conosce Guccini, dieci anni la separano dalla Locomotiva, ma è bella, molto, e giovane pure. Di mestiere fa la chanteuse, ha pubblicato alcuni singoli, è, come si dice, in rampa di lancio. Il guaio, però, è che nel suo piccolo mondo parigino di inizio ’60 non regge più […]

Continua a leggere

Una donna naturale. “Tornare a galla”, Margaret Atwood (1972)

La civiltà si erge sul pelo d’acqua della coscienza. Le gelide correnti nelle profondità dell’Es negano le ragioni della logica. Sono una minaccia nel senso batagliano (da Bataille) del termine. Per il bene dell’ordine costituito, della produzione, occorre che rimangano sepolte. L’eroina di Tornare a galla (Surfacing, 1972) di Margaret Atwood intraprende un viaggio iniziatico all’insegna di un […]

Continua a leggere

The people on the edge of the night. “Aftersun”, Charlotte Wells (2022)

Aftersun, lungometraggio dell’esordiente Charlotte Wells, immerge lo spettatore nel bagno di sviluppo di un dolore inestirpabile, la lenta e analogica presa di coscienza, dal nero del ricordo, del peso della perdita e di cosa voglia dire diventare adulti.  La sceneggiatura, firmata della stessa Wells, è incentrata sull’ultima vacanza del giovane e spiantato Calum con la […]

Continua a leggere

Playlist 2024

È primavera ma non ce ne siamo accorti. Non se n’è accorto il corpo, che ancora patisce reumatismi immaginari ed è sordo a certe voglie. Non se n’è accorto il pensiero, che ancora scava vecchi sogni alla ricerca di indizi, tracce, presentimenti buoni ex post per mettere ordine nel caos che ogni giorno ci si […]

Continua a leggere

L’enigma del soggetto morale. Èric Rohmer, “Racconto di primavera” (1990)

Con Racconto di primavera (1990), Èric Rohmer ci consegna un’altra figura di sradicata sentimentale. Come già Sabine in Il bel matrimonio e soprattutto Louise in Le notti della luna piena, anche Jeanne si destreggia tra due case. In una vive con Mathieu, circondata da un disordine che non le dà tregua; nell’altra, dove vorrebbe abitare causa l’assenza del compagno, soggiorna […]

Continua a leggere